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di Vito Paolo Topputi
FIGLIA MIA
Scusa se cerco di capire
il tuo mondo sottosopra.
Se cerco di decifrare
il tuo enigmatico dolore.
Se cerco di trovare
la chiave di acceso
al tuo codice inaccessibile,
perché quello che vedo
non può essere quello che è.
Basterà un cavallo
a vincere la tua diffidenza?
Basterà la musica
ad allontanare
ogni tua intemperanza?
Basterà un sorriso
ad abbattere le difese
del tuo regno privato?
Se solo figlia mia
riuscissi ad aprire
la finestra del tuo universo,
mischierei il tuo sguardo al mio e,
sconvolgerei il cielo
come galassie lontane anni luce,
che collassano e si incontrano.
Vorrei, Francesca,vederti
sull’uscio della porta di casa,
parlare e ridere,
corrermi incontro,
gridare <>.