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La comunità … casa del dolore

Ultimo Aggiornamento: 18/03/2012 19:05
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18/03/2012 19:05
 
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di Vito Paolo Topputi
Qualcuno tempo fa ha affermato che la comunità è “la casa del dolore”. Una casa nella quale persone, con problemi così diversi eppure così simili, si incontrano consapevoli che un cammino di guarigione con compagni di viaggio può dare più forza e coraggio…
La comunità è il luogo in cui l’utente si avvicinerà… perchè convinto di poter affidare il proprio problema in mano altrui, perché convinto di essere l’ammalato che l’educatore ha il compito di guarire… Col passare del tempo, però, egli si renderà conto di quanto sia importante farsi protagonista attivo del proprio processo di cambiamento.
La comunità è la casa nella quale all’utente vengono date le linee guida per un processo di cambiamento interiore che può realizzarsi solo se, la persona in primis, crede di poter cambiare ed ha fiducia nelle proprie potenzialità “nascoste” …
Fuori il tossicodipendente era abituato a manovrare e a manipolare l’altro a seconda dei suoi bisogni. Entrato in comunità, per la prima volta, si renderà conto che c’è, qualcuno disposto ad aiutarlo e a dargli fiducia, qualcuno che ha creduto in lui, qualcuno che vorrebbe fargli riscoprire… “il gusto della vita”.
La comunità è la casa delle frustrazioni. In essa viene insegnato ad affrontare il disagio senza dover ricorrere all’uso di sostanze esterne. In questa casa il tossicodipendente oscillerà tra la voglia di andar via, pur di non affrontare un percorso di crescita che gli costerebbe sofferenza e dolore, e la voglia di restarci per cercare di risolvere il proprio problema; Infatti il dramma principale per un tossicodipendente, lungo il percorso terapeutico, è quello di accettare l’ordine e la normalità dopo il caos; è quello di accettare il fatto di aver dovuto dire addio ad un piacere che portava alla morte; è quello di ritrovarsi continuamente a fare i conti con il dramma derivante dal passato, con l’incertezza del presente e la paura del futuro.
Il tossicodipendente in comunità imparerà ad accettare e gestire le frustrazioni. Tramite orari scanditi imparerà a ritrovare la dimensione del tempo; tramite gruppi di lavoro imparerà a lavorare su se stesso, a conoscersi meglio e ad avere fiducia degli altri. Il tossicodipendente in comunità imparerà a confrontarsi non solo con l’operatore, che diventerà inevitabilmente la sua figura guida; ma anche con i compagni di viaggio e…nelle loro storie troverà ( o perlomeno cercherà di trovare ) le risposte che facciano al caso suo.
La sua guarigione avverrà, solo se si aprirà agli altri senza riserve, solo se porterà fuori il suo disagio, solo se sarà pronto a lavorare su tutti i punti “fastidiosi” che hanno caratterizzato il suo passato, solo se sarà consapevole che per uscir fuori dalla tossicodipendenza è necessario scoprirè cosa c’è a monte della tossicodipendenza e ciò richiede tempo…fatica…dolore.

Assistente Sociale Vito Paolo Topputi
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